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5 febbraio 2012

The Darkness II: Recensione

Ispirato all’omonima serie fumettistica, Darkness II si presenta come il seguito dell’originale primo capitolo del gioco, The Darkness, esclusiva console. Questa volta gli sviluppatori della 2K Games hanno deciso di portare il titolo verso il multipiattaforma, presentando un’uscita contemporanea per PS3, XBOX 360 e PC.
Le vicende ci vedono immersi nei panni di Jackie Estacado, giovane italo – americano boss della malavita , che possiede uno straordinario potere sovrannaturale, quello della Tenebra(Darkness ndr). Il sottofondo mafioso, le tematiche soft-horror, donano all’avventura un ritmo di narrazione frenetico, amplificato dagli ottimi dialoghi che intercorrono dai personaggi e da una scenografia che riesce a rispecchiare le ambientazioni “cult” di un’America che si affaccia agli anni ’90.

Il Buio, il potere della tenebra, la possessione demoniaca, sono gli elementi portanti del titolo, che fanno da sfondo alle esperienze vissute da parte di Jackie, dove il confine tra il bene e il male viene valicato dal senso di perdita che accompagna il giocatore nel corso dell’avventura. La scomparsa di Jenny, vero amore di Jackie, viene introdotta mediante l’utilizzo di flash-back; ricordi che approfondiscono l’aspetto psicologico del protagonista, oltre ad introdurre un filo di collegamento con il primo capitolo, ponendo così le basi di un monologo interiore, che introduce un conflitto basato sul tema dell’utilizzo o meno dei nostri poteri.

Dal punto di vista del Gameplay il titolo si presenta unico nel suo genere, avendo si un’impostazione tipica da un FPS, ma arricchito dal potere della Tenebra, che entra sia nelle meccaniche di gioco, sia nello sviluppo del personaggio. Accumulati i punti esperienza necessari,infatti, possiamo accedere ad una apposita ruota delle abilità, attive e passive, che permettono di personalizzare il Gameplay in funzione delle preferenze del giocatore. Il gioco sfrutta appieno le potenzialità del controller, permettendo l’utilizzo simultaneo di due armi da fuoco, e dei due bracci della Tenebra, che si fondono perfettamente negli scenari dell’avventura, interagendo con l’ambiente esterno, permettendo l’accesso ad aree altrimenti bloccate e risultando indispensabili nel superare alcuni scenari di gioco, nei quali saremmo sopraffati dall’eccessivo numero di nemici.

La croce digitale assume un ruolo importante, in quanto permette la rapida selezione delle armi, il cambio da singola a doppia, per un adattamento immediato alle esigenze del giocatore. Punto di forza del titolo sono le ambientazioni molto varie, con aree di gioco differenti, infatti, spesso ci troviamo ad affrontare nemici sotto copertura, dove la cadenza di fuoco cede il passo alla precisione, mentre alcune fasi ci vedono completamente all’aperto, costretti ad abbattere orde di scagnozzi mafiosi, contando sulle nostre immancabili pistole e sul potere della Tenebra. Tutte queste scene sono intervallate da azioni stealth, nelle quali viene sfruttata l’oscurità circostante per trarre di soppiatto ignari avversari. Merito degli sviluppatori è la gestione dell’utilizzo contemporaneo di due armi, in quanto risulta sempre abilitata l’opzione di mira,tenendo premuto il testo LT, pur rinunciando al fuoco con l’arma secondaria.

Questo permette un miglioramento della precisione, non dovendo utilizzare frequentemente la croce digitale per cambiare arma, e un conseguente risparmio di colpi, seppur abbondanti, in quanto prelevabili dai cadaveri, così come le armi. Lo stick analogico destro gioca un ruolo fondamentale nel titolo, in quanto permette la direzione, nonché la varietà delle tecniche che è possibile eseguire con la Tenebra, tramite la pressione del tasto il testo RB.

Questa varietà si sposa appieno con le dinamiche di gioco, in quanto permette di colpire più nemici contemporaneamente, a discapito della potenza del colpo, o singolarmente, secondo l’esigenza che il quadro richiede. Il secondo braccio a disposizione della Tenebra, attivabile mediante la pressione del tasto LB, funziona come un artiglio, permettendo sia di afferrare gli avversari, mostrando una particolare ruota, che contiene delle Final sbloccabili con l’esperienza, sia di interagire con gli oggetti esterni, afferrando una portiera di un’automobile per utilizzarla a mo di scudo, per poi scagliarla generando danni considerevoli.

Ulteriore compagno non giocabile presente nel titolo è il nostro Darkling, un animaletto della Tenebra, che si diverte a farsi beffe dei nemici, distraendoli e fornendoci punti bonus quando si compie un’ uccisione utilizzandolo come diversivo. Nota interessante è l’affinità con l’oscurità, che si riflette anche nella perdita dei nostri poteri, qualora ci si trovi investiti da un torrente di luce. Questo elemento introduce un’ulteriore variabile nelle aree di gioco, che vanno a svilupparsi in una eliminazione delle fonti luminose, per poi concentrare il fuoco sull’ambiente circostante.
Tuttavia, il gameplay non è esente da difetti, da uno sporadico sistema di copertura da parte degli avversari, ad un’intelligenza artificiale non eccellente; emerge infatti un’eccessiva staticità dei nemici anche quando la loro copertura è compromessa.
Questi elementi abbassano il livello di sfida che presenta il titolo, rendendo standardizzate alcune sequenze, che potrebbero offrire un approccio differente. Nella schermata di gioco non si nota la presenza della barra della vita, in quanto la Tenebra rigenera continuamente la nostra salute, infatti, maggiore è il numero dei colpi subiti, più i contorni dello schermo si tingono di rosso, fino ad arrivare al fatidico Game Over, e ricominciare dal check-point precedente.

Il comparto grafico, pur non essendo ai livelli dei pionieri del genere Call of Duty e Battlefield, si presenta gradevole, con uno stile che coinvolge il giocatore in una full immersion “noir”, creata ad hoc per esaltare le dinamiche di gioco; degni di nota sono gli effetti che si possono ammirare utilizzando i poteri della Tenebra e il comparto dinamico, molto accurato specialmente nell’interazione con gli oggetti ambientali.

Le texture dei personaggi sono molto dettagliate, non si notano rallentamenti e compenetrazioni poligonali anche nelle fasi più concitate del titolo, mantenendo un’ottima fluidità, il che mette in luce l’ottimo lavoro da parte degli sviluppatori.
I personaggi secondari risultano vari, come la composizione dei nemici, che si adeguano all’ambiente circostante presentando modelli differenti e ben implementati nello sviluppo dello scenario. Ulteriore nota di merito va al comparto audio, che, oltre all’ottimo doppiaggio in lingua italiana, permette la scelta del doppiaggio originali del gioco, possibilità che i fan non potranno che apprezzare, in quanto rimuove l’inevitabile fuori sincronia labiale, che si ha nella scelta della lingua italiana.

Commento

The Darkness II in definitiva è un buon titolo, coinvolgente, innovativo, in grado di essere giocato principalmente come un FPS, ma ha delle dinamiche di sviluppo in grado di trascendere tale genere e di risultare piacevole, anche per chi non è affascinato da un FPS puro. Non è un capolavoro, non è privo di difetti, ma nel complesso convince e presenta una valida alternativa per chiunque voglia provare un’esperienza di gioco che fonde azione e sovrannaturale, presentando un mondo di luci e ombre in cui Jackie Estacado è l’araldo delle Tenebre.

Versione testata: XBOX 360


Valutazione

8.5/10




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